
 
               LUMEZZANE è una ridente cittadina della Valtrompia che dista 
              da Brescia, capoluogo di provincia, circa 20 km. Copre una superficie 
              di circa 32 km. quadrati e la sua popolazione raggiunge i 25.000 
              abitanti. L'etimologia del nome Lumezzane forse deriva da Lume sano, 
              in relazione all'esposizione al sole dei centri abitati; forse ancora 
              da Mettianae, cioè terra della famiglia dei Mettii; oppure da Lemedane 
              che, dal latino Limitare, significherebbe presidio romano posto 
              al confine del territorio. Infine, per ciò che attiene lo stemma, 
              esso costituisce l'insieme di più segni distintivi. 
               Lumezzane Pieve ebbe infatti come stemma il sole circondato 
              da raggi e Lumezzane Sant' Apollonio Il sole che sorge dietro le 
              montagne. Al cessare del feudo degli Avogadro, Lumezzane Pieve assunse 
              come nuovo stemma quello dei feudatari: scudo d'argento con tre 
              fasce contromerlate sormontato dalla corona. Alla sua nascita Lumezzane 
              San Sebastiano assunse tre spade. Tre sono le testimonianze certe 
              della presenza romana a Lumezzane: le lapidi della frazione di Pieve, 
              la moneta imperiale rinvenuta a Piatucco e, infine, l'acquedotto 
              Lumezzane - Brescia. 
               Fino all'avvento dei romani non si hanno notizie certe rispetto 
              particolari insediamenti umani, ma i recenti studi portano a supporre 
              che quando i tecnici romani iniziarono l'opera di costruzione dell'acquedotto 
              trovarono senza dubbio stanziamenti di gente di antica stirpe retica. 
              A nord della frazione di Pieve, infatti, è conservato il toponimo 
              "Castello" che non si riferisce nella tradizione locale ad un "castrum" 
              romano ma ad un castelliere preistorico. Nel IV secolo D.C. hanno 
              inizio le disastrose invasioni dei Visigoti e degli Unni; caduto 
              l'impero romano nel 476 i triumplini e con essi i Lumezzanesi passano 
              sotto il dominio degli Ostrogoti a cui successero i Longobardi ed 
              a questi i Franchi. 
               Alterne vicende caratterizzano la vita della comunità nei 
              secoli; nel 1406 Lumezzane passa ai Malatesta che assegnano l'abitato 
              alla Quadra di Mompiano facendo in modo che il paese graviti così 
              su Brescia mantenendosi indipendente dalla Val Trompia. Nel 1427 
              Lumezzane diventa Quadra autonoma con l'avvento della Repubblica 
              di Venezia che concede poi il capoluogo a Pietro Avogadro. La famiglia 
              bresciana dominerà su Lumezzane fino al 1797 anno della caduta della 
              Serenissima. A partire dai primi anni dell'ottocento il paese conosce 
              una graduale ripresa economica e sociale dopo gli anni difficili 
              del dominio degli Avogadro. 
               Il territorio su cui oggi si estende Lumezzane è detto Valgobbia 
              ma comunemente è denominata Valle di Lumezzane. L'imbocco alla vallata 
              è situato a 12 chilometri a Nord di Brescia, alla sinistra del fiume 
              Mella, nel territorio comunale di Sarezzo. La valle misura 10 Km 
              di lunghezza, giunge fino al Passo del cavallo, mentre la larghezza 
              e di soli 4,5 Km. Tradizionalmente i nuclei principali sono tre: 
              Pieve (con le frazioni di Piatucco, Gazzolo, Fontana, Renzo, Dosso, 
              Valle, Mezzaluna e Termine); Sant' Apollonio (con Montagnone, Sonico, 
              Premiano e Mosniga); e San Sebastiano (con Faidana); si tratta di 
              tre centri che vengono unificati in un solo centro amministrativo 
              nel 1927. Lumezzane confina ad Ovest con i comuni di Villa Carcina 
              e Sarezzo, a nord con i comuni di Casto e Bione, a est con quelli 
              di Bione e Agnosine e a sud con quelli di Caino, Nave e Concesio. 
              Il terreno su cui Lumezzane sorge appartiene al periodo Triassico, 
              Retico e Liassico, in altri termini a 2 milioni e mezzo di anni 
              fa. 
               Il clima è quello della fascia prealpina, non eccessivamente 
              rigido d'inverno con nevicate raramente abbondanti. La vegetazione 
              è abbastanza folta solo sul lato sinistro. Uno fra i principali 
              coefficienti della fortuna industriale di Lumezzane è stata l'acqua 
              che ha permesso di alimentare le officine locali. Il principale 
              corso d'acqua è il torrente Gobbia che ha corrente propria e continua 
              con un regime costante che ha reso possibile il sorgere, lungo le 
              sue sponde, di numerose officine che sfruttavano l'energia idraulica, 
              l'unica disponibile in origine. 
               Oggi Lumezzane è una cittadina industriale, con numerose industrie 
              metalmeccaniche e siderurgiche, affiancate da laboratori artigianali 
              che danno alla valle un'impronta dinamica. Tra le nuove costruzioni 
              e i capannoni industriali, però, occhieggiano ancora frammenti della 
              Lumezzane di una volta, quando le giornate erano scandite da ritmi 
              più lenti.